Il buio è ovunque. L’aria è fredda. Mi muovo veloce. Il terreno sotto di me è ruvido, pieno di crepe e detriti appuntiti che graffiano la mia pelle. Ogni passo è un rischio. Ogni suono un pericolo.
Il pavimento cambia. Diventa più morbido, appiccicoso. Intorno c’è qualcosa di vecchio e marcio. L’odore è pungente, quasi insopportabile. All’improvviso un rumore. È dietro di me. Qualcosa di grande. Mi fermo. Respiro piano. Ascolto. Silenzio. Un dolce profumo nell’aria. Intenso, invitante. Lo seguo. Non posso resistere. Devo assolutamente trovarlo.
Un forte rumore. Mi blocco. Qualcosa è caduto vicino. È pericoloso restare qui. Corro lungo il muro, sfiorandolo. Il cuore batte forte. C’è movimento. Passi pesanti. Un’ombra enorme. Occhi luminosi fendono l’oscurita. Artigli affilati brillano come metallo. Devo sparire.
Trovo un’apertura stretta. Mi infilo dentro. Buio totale. Resto immobile e ascolto attentamente. Il mostro se ne va. Riprendo a seguire l’odore. È vicino. La fame mi fa impazzire.Mi avvicino piano. C’è un pezzo di qualcosa per terra. Non so cosa sia. Morbido, bianco, profumato, perfetto. Lo afferro con forza e tiro.
Un soffio caldo dietro di me. Mi giro. Due occhi gialli enormi. Mi lancio di lato e scappo a tutta velocità.
Un micidiale colpo di artigli sibila nell’aria[1]. Sento le loro punte sfiorarmi la schiena. Gli artigli squarciano il muro[2] con uno schianto sordo[3]. Schegge di intonaco volano nell’aria. Corro con tutte le mie forze. Non lascio il mio bottino nemmeno per un istante. Salto in una fessura. Mi schiaccio contro la parete, tremando. Il mostro mi cerca, ma non mi trova. Alla fine sento il suo potente respiro allontanarsi.
Stringo il mio bottino. Finalmente posso assaggiarlo. Il sapore esplode, denso e avvolgente. Salino in un primo momento. Ma una dolcezza nascosta emerge lentamente. Come un ricordo sepolto[4]. La lingua esplora la superficie ruvida. Avverte sensazioni antiche e profonde. Un leggero pizzicore stimola il palato. Lascia un’eco di fumo e di calore. Il sapore persiste, riempiendomi di vita. Il cuore rallenta, i muscoli si distendono. Sento il sangue che scorre caldo nelle vene. Per un momento, esisto solo io e questa essenza così potente[5].
Domani tornerò fuori. Sarà pericoloso, ma non posso resistere. Il mio destino è muovermi nell’ombra… la fame è la mia guida.
[1] sibila nell’aria: movimento rapido che produce un suono acuto e prolungato, simile a un fischio.
[2] squarciano il muro: frantumare o rompere con forza, creando una spaccatura violenta.
[3] schianto sordo: un rumore improvviso è un po’ attutito.
[4] come un ricordo sepolto: come qualcosa di dimenticato da molto tempo che all’improvviso ritorna alla memoria.
[5] essenza così potente: qualcosa di molto forte che si sente profondamente.